venerdì 8 dicembre 2006

Le pagelle: di tutto un po'


A' rieccoce! Precisi come non mai al nostro, lo possiamo proprio dire, consueto appuntamento del venerdì, siamo pronti a commentare assieme a voi un'altra infornata di fatti e persone. Ci abbiamo provato ad epurarci dal calcio, ma... l'è dura eh! Quindi intanto apprezzate lo sforzo! Si parte al solito dai promossi, il cui motto (parafrasi dell'espressione più usata dal commentatore sportivo Bizzotto della Rai) ricorda che il bello ha diverse forme di espressione e modi di essere. Purtroppo, altrattanto vale per il brutto, oggi tutto racchiuso in quella metaforica malesaniana giungla (si, è vero, è un po' il nostro leit motive) fatta di cose, a volte, davvero al limite della sopportazione. A vous!


- i promossi: tutto molto bello -

Larry Stewart 10+ (il migliore). L’eterno dilemma sull’esistenza o meno di Babbo Natale sembra aver finalmente trovato risposta. Niente pancione e barba lunga per Larry, ma un altruismo immenso sì. Lui che ricco non è sempre stato, forse ha deciso di diventarlo per poter passare un giorno il testimone di quella generosità a sua volta ricevuta da piccolo, quando senza niente in tasca e nello stomaco entrò in un ristorante per rubare e trovò invece un’accoglienza a braccia aperte. Da allora la voglia di poter fare altrettanto per i tanti come lui lo ha spinto, una volta rialzata la testa dalla povertà, a regalare ogni Natale (in gran segreto) ai bambini bisognosi ogni tipo di giocattoli e leccornie, doni che sono arrivati a sfiorare un valore vicino al milione e mezzo di dollari in 26 anni di onorata attività. Ora però il novello Santa Klaus sta combattendo una battaglia più dura, destinata a concludersi meno felicemente: il cancro. Parte la caccia all'erede, non delle sue ricchezze, ma del suo cuore grande così. Bontà divina.

Bicicletta della Ila 9,5. Cosa ci si può aspettare da una donna dotata di una grandissima abilità manuale, se non che con quelle mani di fata faccia magie? Lasciando perdere le facili allusioni a sfondo vietato ai 18, cosa che va ben al di là dei nostri intenti (se se, non ci crede nessuno…;-) ), c’è da dire che la bella biciclettara per passione, di certo figlia putativa dell’occhialuto maestro Giovanni Muciaccia, non poteva trovare modo migliore per festeggiare il quarto mondiale vinto dalla nostra nazionale, che ridipingere la sua bici da battaglia con i colori della bandiera. Il fedele destriero tricromato, che fiera la conduce in giro per i sobborghi studenteschi di Padova, è un attacco d’arte tutto suo, visto che il babbo alla prima martellata sul dito, cercando di smontare il cestino, ha abbandonato il campo lasciandole onori ma soprattutto oneri. Siccome dopo tutta sta pubblicità il rischio è che l’opera vada letteralmente a ruba, il consiglio del Papi è quello di trovare un sistema antifurto valido almeno quanto quello del precedente velocipede, tanto efficace da lasciare un dì a piedi pure lei stessa (ed evitando ad u n Pava in versione “da soma” perlomeno un paio di sedute in palestra). Mezzo punto in meno rispetto alla perfezione perché avremmo tutti preferito vederla cavalcare non l’obsoleto tricolore, ma quello nuovo da lei reinventato, visto che per portare fortuna a Cannavaro e compagni durante il mondiale era necessario (testuale) “vestirsi di verde, rosso e …azzurro (?)…”. Per la serie, “all’improvviso uno sconosciuto”. ILArità gratuita.

Reggina 8. Questa squadra dal cuor di... Leon sembrava destinata ad un campionato più che modesto, ed invece di Modesto ha trovato soltanto un grandissimo laterale difensivo, ritenuto dalla maggior parte degli addetti ai lavori uno dei migliori oggi in circolazione (e la Roma infatti ci ha già puntato gli occhi addosso). La mendace classifica dice che l’armata amaranto è ancora il fanalino di coda del campionato ma hai voglia, senza quei 15 punti di penalizzazione bomber Bianchi e soci sarebbero lassù a sgomitare per un posto in Uefa. Nell’anno delle piccole (leggi Catania, Livorno, Palermo ed Empoli su tutte) non si può dimenticare un gruppo di giocatori che paga a caro, carissimo prezzo e sulla propria pelle colpe societarie mai come alla luce di questi risultati così indesiderate. Il tecnico Mazzarri, versione panchinara e tricolore del bagnino a stelle e strisce Mitch Buchannon, ha costruito proprio una bella squadra, in grado di trasformare ordinari pomeriggi appresso a un pallone in vera e propria arte calcistica en plain air. Dio salvi la Reggina, se lo merita davvero. Poveri ma belli.

- i bocciati: "ma comedovesiamo cazzo!" -

Contatore di Splinder (f)5. Lo strumento più temuto/rispettato da noi bloggers di matrice guidoliniana (si parla dello zio Oogo ovviamente), il contatore delle visite, assume una veste per i clienti di Splinder che il compianto (speriamo torni presto al grande calcio d’Italia...) mister Malesani definirebbe oltremodo bugiarda e ruffiana. Non ce ne vogliano i poco (o troppo) esperti informatici colleghi che si sono buttati tra le braccia di uno tra i più diffusi gestori di blog services, ma siccome Il Papi-Magija è tutto fuorchè bugiardo e ruffiano come ricorda il nostro sottotitolo (da cliccare), allora ci pare sacrosanto puntare il dito contro uno strumento che altera con eccessiva elasticità il dato più immediato per verificare l’effettiva conoscibilità del blog stesso. Già, perché, come per magia (ma non per magija…), basta premere il mai così benedetto tasto f5 che, toh, il numero delle visite aumenta. Meglio di un gioco di prestigio del mago Casanova, il barbatrucco riesce ancora, e ancora, e ancora. Non solo, ma l’impazzita serie numerica cresce pure se si esce e si rientra subito nel blog in questione…Il Papi, che su ‘ste cose predica e razzola più che bene, ha invece scelto il contatore ShinyStat, per cui è sicuro, le nostre visite sono (per ora) poche, ma (per sempre) genuine. Numeri…da circo.

Semafori di Tavernelle 4. Per la ridente Tavernelle (VI) passa una strada nota con il nome di Statale 11 il cui imbocco è l’impresa più ardua della giornata per i feriali (e di certo molto meno ridenti) utenti dell’asfalto pubblico. Con il rosso che dura un'eternità rispetto all’inezia del verde la mole del traffico è davvero notevole: ergo molti sono quelli che solcano la linea maledetta con quel po’ di ritardo in grado di trasformare il corretto attraversamento in giallo (in tutti i sensi). Sì perché quando viene meno il colore della speranza (di riuscire a passare senza ulteriori ritardi) scatta senza pietà l’inesorabile lama delle telecamere di recente applicazione, che non si fanno intenerire dalle esigenze dei frettolosi mattinieri. Risultato: da giugno le multe hanno cominciato a fioccare, colpendo anche più e più volte, a suon di euri e punti patente, i frequentatori abituali del tratto stradale. Da qui è cominciata la gara a chi ha raccolto più contravvenzioni, chi 3, chi 4, chi 5.. con annessa maledizione al postino, infelice ambasciatore quasi quotidiano delle odiate missive. Nel scegliere cosa risparmiare l'alternativa è aut aut: il tempo o il denaro. Roulette russa.

Tifosi del Napoli 2 (il peggiore). Eccoli qua. Neanche avessero letto le critiche sull’insufficienza di Volpi (leggere i commenti alle pagelle della scorsa settimana) che, puntuali come un rolex (puntualmente rubato), tornano alla ribalta gli idioti della domenica, o meglio del sabato visto che di serie B si tratta. Ennesimo petardo dalla curva, ennesima partita sospesa più volte, ennesim a multa (probabilmente inutile come tutte le altre): davvero non se ne può più, e per fortuna che la squadra è pure prima in classifica. Certo i supporters partenopei non sono l’unica mela marcia tra gli spalti caldi, ma numeri alla mano sono quelli che il vizio proprio non sembrano avere alcuna intenzione di perderlo. E i tifosi del Vicenza di più lunga memoria ricorderanno assieme a chi scrive quella finale di Coppa Italia di ormai dieci anni fa, proprio al Menti e proprio contro i partenopei, in cui le mani servivano quasi più a ripararsi da botti e razzi che ad applaudire Lopez e co. Lungi dal Papi fare di ogni erba un fascio (chiediamo scusa a tutti i biancazzurri civili, e ce ne sono…) o fomentare polemiche di stampo più tipicamente calderoliano, ma il pollice è comunque inesorabilmente in giù nei confronti di una piazza che molti definiscono “da serie A”: escluso il fattore numerico, viene da chiedersi in base a quali altri criteri. Vedi Napoli, e, se non muori, a volte rischi davvero di andarci vicino. qualcuno è fesso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belle anche le pagelle di questa settimana...consiglio: parlare meno di Calcio (anche se è difficile dirlo al Papi-Magija) e più di altre cose...magari attualità...!Comunque complimenti per il Blog...

Ciao Mario(Rocco)

Andrea