lunedì 8 gennaio 2007

Storia in pillole: lo sci

È una disciplina che ha avuto la sua consacrazione solo nell'ultimo decennio, ma in pochi sanno che gli sci sono il più antico mezzo di trasporto inventato dall'uomo, prima ancora della ruota. Un'incisione rupestre a Rodoy (Norvegia) databile 3000 a.C. raffigura uomini che hanno ai piedi degli sci (fonti non ufficiali affermano inoltre che quello in testa alla fila urlasse «Dio bono seguite me Alberto atleta-campione che di là è pieno di gnocca!»). Inoltre in una torbiera di Hoting (Svezia) ne è stato rinvenuto un paio in ottime condizioni databile 2500 a.C.
Ma l'invenzione dello sci e insieme della slitta sembra affondare addirittura nella preistoria. Alcuni grandi storici (Luther, Nansen) che si sono occupati delle origini degli sci fanno risalire quest'invenzione alla zona della Siberia e della Mongolia, precisamente nella zona degli Altai. Fu qui che si formarono due correnti migratorie che avrebbero poi diffuso questa pratica: una diretta ad est, verso la Manciuria e proseguendo attraverso lo stretto di Bering verso Alaska e Canada; l'altra verso ovest, attraverso la Siberia, fino al Baltico e ai paesi scandinavi. Questa teoria è avvalorata dal ritrovamento di sci e racchette in Canada che hanno una straordinaria somiglianza con quelle rinvenute in Finlandia, in Lapponia, in Manciuria e nella punta estrema della Siberia. Inoltre una saga Norvegese narra che il paese fu occupato 8000 anni fa da un popolo di sciatori venuti da nord-est, mentre una cronaca della Cina Manciù narra l'incontro con un gruppo di cacciatori dotati di assi di legno dalla punta ricurva fissate con lacciuoli ai piedi che scivolavano velocissimi sulla neve aiutandosi con due bastoncini.

In tempi più recenti è ai paesi scandinavi che va riconosciuto il merito di aver tramandato e raffinato la tecnica dello sci: già nel 1200 i soldati norvegesi li calzarono nella famosa battaglia di Isen; tre secoli dopo gli svedesi respinsero l'offensiva danese forti di questo semplice ma efficace mezzo di trasporto; nel 1843 a Tromso (Norvegia) si tenne la prima gara di sci, e diciassette anni dopo il re di Norvegia organizzò la prima vera competizione ufficiale a Oslo, mettendo in palio la coppa Holmenkollen, leggendaria manifestazione che da allora si ripete ogni anno; durante la guerra dei trent'anni importarono la tecnica nell'Europa centrale e addirittura in Italia, dove però non fece molta presa sui nativi che non riuscirono a superare le difficoltà iniziali e la etichettarono come una bizzarria da nordici nati con quelle diavolerie ai piedi.

Perchè lo sci attecchisse anche in Italia si sarebbero dovuti aspettare ancora più di due secoli e l'ingengnere svizzero Adolf Kind detto el diau. Fu lui infatti, trasferitosi per motivi imprendiatoriali a Torino, ad importare l'uso dello ski sui pendii di Bardonecchia nel 1897, coinvolgendo un po' alla volta amici e conoscenti e creando così il primo gruppo di skiatori (poi scivolatori, e infine sciatori) italiano. Si dice che i montanari che per primi videro scendere quell'uomo "skivolando" sulla neve, rosso in viso e con una fluente barba bianca, scapparono spaventati gridando "el diau! el diau!".
E sulle orme di el diau nel 1901 a Torino nacque il primo sciclub italiano, presto seguito da altri temerari. Nel 1913 fu il momento della Federazione Italiana Sci (FIS) trasformata nel 1930 in FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) quando si aggiunsero altre discipline come il bob. La consacrazione internazionale della disciplina arrivò nel 1936 con l'ingresso nel programma dei Giochi Olimpici di Garmisch-Panterkirchen, unica edizione dell'anteguerra con una sola classifica: il vincitore doveva vincere slalom e discesa a punti (una specie di combinata).

Perciò, dannato snowboarder, la prossima volta che mi tagli la strada e mi fai finire con la faccia nella neve, invece che farti una grassa risata, cerca di portare un po' di rispetto nei confronti di chi è il depositario di una gloriosa tecnica antica di almeno tremila anni!!

Nessun commento: