venerdì 1 dicembre 2006

In spritz veritas

Questo post nasce per rispondere ai tanti, tantissimi messaggi di tutti coloro che, con stupore e malcelata ammirazione, si (e ci) domandano come sia, per citare le nobili parole di Pava, "la dura vita di uno scienziato della Comunicazione". Come la tuta di Superman, come le ragnatele di Spiderman, come il riporto di Medioman, come i tacchi di Silvio, anche noi abbiamo un'arma segreta. Segreta mica tanto perchè a quanto pare in molti la conoscono, tanto da aver obbligato il Comune ad accettare, se non proprio come ufficale almeno come ufficiosa, la dicitura di Piazza Spritz per designare la rinomata P iazza delle Erbe (nome peraltro già promettente di suo..), nel cuore di Padova. Semmai, i più ignorano l'origine di questo termine, ma il Papi-Pedia ha una risposta anche per questo!

C'erano una volta i soldati degli Asburgo che, una volta stanziatisi nell'area friulano-veneta alla fine dell'Ottocento , presero confidenza col buon vinello nostrano, ma da bravi crucchi tedeschi onesti e lavoratori quali ce li immaginiamo presero l'abitudine di allungare l'inebriante bevanda con della più innocua acqua. La consuetudine si diffuse poi in varie città nel Nord-Est d'Italia, creando varie interpretazioni locali di quello che viene chiamato spritz, parola molto probabilmente derivata dal tedesco sprìtzen ("spruzzare"). Insomma un dono d'oltralpe, che essendo noi un popolo educato abbiamo finalmente ricambiato con un altrettanto memorabile lascito.

La ricetta è semplice: vino bianco (molto), acqua gassata o seltz, e l’eventuale aggiunta di alcolici di color rosso (Aperol, Cynar, Bitter) o di color nero (China). Una variabile dipendente dall'area in cui ci si trova è poi il tipo di spumante usato: prosecco o brut. A Treviso, città ritenuta la culla di questo aperitivo, si mescolano al prosecco e seltz del Campari, dell'Aperol o del Cynar, con l'aggiunta finale di una fetta di arancia o di un'oliva. A Padova non troverete il seltz bensì il gin, mentre a Venezia è più diffuso lo spritz liscio, ovvero senza l'aggiunta di alcolici rossi.

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