martedì 28 novembre 2006

Davvero.. Rocambolesco..

Vi siete mai chiesti da cosa traesse origine il termine rocambolesco?
Neanche io a dir la verità... però siccome mi sono casualmente imbattuto nella spiegazione di ciò ho, deciso di rendervi tutti partecipi , miei piccoli amici (ma sarò generoso o no, che vi cedo le perle di conoscenza che mi cadono dal cielo...o no? O no?):
Siamo nella Francia del 1863 quando un certo editore Millaud (celebre la sua famosa massima «bisogna avere il coraggio di essere stupidi») decide di dare i natali ad un nuovo quotidiano, le Petit Journal. Solo che siamo in un regime, quello di Napoleone III, di grande rigore per la libertà di stampa. In breve, è molto dura fare del giornalismo politico. Così monsieur Millaud per vendere anche senza il grande catalizzatore attentivo della politica, decide di puntare oltre alla cronaca pure sulla letteratura, riportando in auge il feuilleton, il romanzo d'appendice a puntate. Non è una novità, molti dei capolavori dello stesso Charles Dickens nascono così. La rubrica è affidata a Pierre Alexis Ponson du Terreil, che narra sulle pagine del Journal le avventure di Rocambole, avventuriero e ladro gentiluomo, nato come personaggio negativo ma poi, puntata dopo puntata in grado di trasformarsi in un vero e proprio eroe. Egli vive moltissime avventure al limite, e la stessa tecnica della narrazione a puntate assicura un feedback allo scrittore, che può sviluppare l'opera un po' alla volta, continuando ad inserire continui climax così da mantenere viva la suspence e invariata la volontà di acquistare il giornale. Da qui l'evoluzione del termine "rocambolesco" come aggettivo riferito ad azione audace e rischiosa, condotta con sagacia, astuzia e spericolatezza.

Saluti, Il Papi-Magija.

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